“A questo serve il corpo: mi tocchi o non mi tocchi,
mi abbracci o mi allontani, il resto è per i pazzi.”
(Patrizia Cavalli)

Il massaggio infantile non è una tecnica, è un modo di stare con il proprio bambino. Si apre così l’introduzione alle attività dell’AIMI, l’Associazione Italiana di Massaggio Infantile.

Il massaggio infantile si ispira ad un’antica pratica tradizionale indiana ed è stata diffusa in Occidente da Vimala  McClure, che, a partire dalla sua personale esperienza negli anni settanta,  ha perfezionato una sequenza di massaggi e ne ha verificato i benefici sia per i bambini che per i genitori. In seguito, Vimala ha cominciato a comunicare ad altri genitori la propria esperienza, avviando percorsi di insegnamento del massaggio infantile.

La pratica del massaggio offre ai bambini, ai genitori ed alla loro relazione molti benefici; e questo è confermato anche da recenti studi scientifici sullo sviluppo dei neonati nati pretermine.

In generale, la pratica del massaggio infantile sembra essere una privilegiata occasione per comunicare ed essere in contatto con il proprio bambino; per favorire il legame di attaccamento e rafforzare la relazione genitore-bambino; per stimolare, fortificare e regolarizzare il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario e gastro-intestinale; per aiutare il bambino a dare sollievo a tensioni provocate da situazioni nuove, stressanti ed a piccoli malesseri.

Se si guarda alla relazione tra genitori e bambini, poi, il momento del massaggio rappresenta un’esperienza di contatto intimo e profondo che sembra sostenere e nutrire la percezione di autoefficacia da parte dei genitori, in particolare nel caso in cui esista qualche problematica nello sviluppo dei bambini.

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L’articolo è stato pubblicato su www.in-psicoterapia.com

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